Per la costruzione della chiesa-santuario furono abbattute alcune abitazioni private, parte delle mura di cinta e della vecchia chiesetta di San Salvatore. Nella nuova chiesa fu inglobata la Stalletta, sul lato sinistro. I lavori furono affidati ad Adriano Prete di Copertino e terminati nel 1758.
I copertinesi chiamarono il nuovo edificio sacro “la Cappella”, nell’attesa della grande chiesa mai edificata. Con la canonizzazione del Beato Giuseppe (1767) la chiesa fu solennemente dedicata al nuovo Santo, come testimonia la scritta sul portale del tempio.
Un secolo dopo nel 1872, il piccolo santuario, ormai mèta di continui pellegrinaggi, fu ingrandito con l’aggiunta dell’abside e del coro. Sotto il cornicione esterno dell’abside fu inciso il nome del costruttore: Quintino Lupo di Copertino.
Il secondo altare, a destra, inizialmente era dedicato alla Madonna del Carmine; dal 1930 è dedicato all’Immacolata.
Il terzo altare, a sinistra, ora dedicato a San Francesco d’Assisi (1930), era di San Salvatore, in ricordo dell’antica chiesetta demolita nel 1754.
All’interno, sul lato destro, troviamo la “stanza delle reliquie”, dove sono conservati ossa e ceneri di S. Giuseppe insieme a numerosi oggetti d’uso personale.
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