Stalletta

A ridosso delle mura, a Sud-Ovest dell’antico centro abitato, sorge una stalla umile, disadorna, senza intonaco, senza pavimento, dal canneto spiovente. Così era nel lontano 1603, così è ancora oggi, con l’unica differenza che al posto della mangiatoia, oggi vi è un altare. E’ simile a tante piccole stalle del Salento, ma qui all’alba del 17 giugno 1603 avvenne il prodigio della maternità. Franceschina Panaca dette alla luce il suo sesto figlio Giuseppe Maria. Ella si rifugiò nella stalla per sfuggire ai creditori del marito Felice Desa che aveva avallato debiti non suoi.

Nessuno aveva visto un “fatto del cielo” nella nascita di Giuseppe in una stalla, ma questo prodigio si ammanta di gloria perché quest’umile stalla sarà segno profetico e simbolo di un futuro straordinario. Il 16 luglio 1767 si ascoltò nella maestosa Basilica di San Pietro la voce di Clemente XIII che innalzava agli onori degli Altari Giuseppe da Copertino. Il corpo del Santo è custodito in Osimo, dove Egli trascorse gli ultimi anni della sua vita.

Nella Stalletta dove nacque, oggi è gelosamente custodito il Cuore del Santo.

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